Macchioline: Caro Mr. Henshaw di Beverly Cleary

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Oggi parliamo di “Caro Mr. Henshaw” di Beverly Cleary, una storia commovente raccontata attraverso epistole e pagine di diario, uno squarcio nella vita di un bambino che diventa il ponte che unisce scrittura e lettura.

Data di uscita: 20 Ottobre

Acquistalo subito: Caro Mr. Henshaw

Editore: Il Barbagianni
Collana: Le Uova
Traduzione: Susanna Mattiangeli
Illustrazioni di copertina: Maria Girón
Illustrazioni interne: Vittoria Dalla Torre
Genere: Libri per bambini
Età: dai 9 anni

Prezzo: € 13,90
Pagine: 128

Leigh Botts ha undici anni e sta attraversando un periodo difficile. I suoi genitori hanno divorziato e lui si è da poco trasferito con la madre in una cittadina desolata della California centrale, dove frequenta una nuova scuola e non ha amici. Quasi per caso Leigh inizia a scrivere delle brevi lettere a Boyd Henshaw, autore di Come far felice un cane, un libro che lo ha appassionato sin dalle elementari e che rilegge in continuazione.

Nonostante la sua indole schiva, nei messaggi che manda a Mr. Henshaw, il ragazzo si dimostra spigliato e brillante, instaurando con lo scrittore un rapporto di penna vivace e appassionante. E soprattutto finisce per rivelare molto di sé e di quello che prova, con grande sincerità e naturalezza.

Per la prima volta in Italia il romanzo epistolare di Beverly Cleary, autrice americana tra le più amate di sempre, recentemente scomparsa all’età di 104 anni. Un piccolo capolavoro senza tempo, vincitore di una Newbery Medal, capace di stabilire una vicinanza emotiva unica e commovente con il suo giovane protagonista.

Ci sono libri che riescono a scaldare il cuore, a ricordare ai nostri bambini interiori quei momenti in cui ci siamo avvicinati per la prima volta alla lettura, a quel libro intramontabile che spesso e volentieri rileggiamo. Ma cosa sarebbe successo se da bambini avessimo scritto una lettera al nostro autore preferito? E se quel gesto innocuo avesse portato con sé qualcosa di nuovo, una risposta da parte del nostro idolo in grado di condurci verso una strada nuova, una tutta in salita dove, dopo tutta la fatica del percorso, si scorge un panorama da sogno.

Come il battito di ali di una farfalla Beverly Cleary ci racconta la storia di Leigh Botts provocando uno tsunami emotivo. Epistole, non vi sono altro che queste, dirette a Mr. Henshaw, l’autore preferito del nostro piccolo protagonista che nello scambiare con lui delle lettere si racconta, si mostra in tutte le sue fragilità ma lo fa con gli occhi di un bambino, uno di quelli spaventato e ancora confuso dalle dinamiche tra adulti, dal fatto che quando l’amore cessa si finisce per dover vedere sempre più di rado suo padre. 

Senza volerlo quello che racconta Leigh è forse una delle emozioni più complesse che un bambino prova, ma a renderlo estremamente potente è la sua spontaneità, il linguaggio di un bambino che una grande autrice come la Cleary riesce a replicare, rendendolo tangibile e al tempo stesso doloroso per chi legge.

All’interno di ogni epistola non c’è il raccontare qualcosa di sé, è come se Leigh lasciasse una traccia dentro di sé, scoprendo al tempo stesso il suo amore per la lettura e quel passo titubante che vorrebbe fare per avvicinarsi alla scrittura. Sebbene possa risultare talvolta insistente con le sue domande, Mr. Henshaw riesce, quasi sempre, a dargli una risposta che lo sproni a perseguire il suo obiettivo: scrivere.

Alle lettere quindi si aggiunge anche un diario scritto da Leigh, uno squarcio ancora più intimo della vita del protagonista alle prese con la separazione dei suoi genitori, ai furti del suo pranzo e al fatto che senza dirlo chiaramente si senta solo, quasi come se fosse evidente questa sua solitudine anche solo a guardarlo. 

Un diario e una raccolta di lettere non sono altro che una sorta di fotocopia di se stessi, in un certo periodo della nostra vita, qualcosa che in quel momento serve a sfogarsi, a togliersi quel peso dal petto che rende ogni respiro pesante, ad alleggerire il carico emotivo e riflettere su come risolvere i propri problemi, almeno quelli attuali. Ma è anche uno specchio per guardare nel passato, una volta superati i propri problemi, per ricordare, per non ricadere negli stessi errori e per non lasciar andare del tutto un dolore che ci ha fatto crescere. Per Leigh si tratta quasi di un esercizio che lo porta a scoprire una passione, qualcosa che oltre ad aiutarlo lo spinge verso il futuro, perché questo suo percorso in fin dei conti non è soltanto un mezzo terapeutico per lui per guarire dalla sofferenza che si porta dietro, ma è anche il trampolino che lo lancia verso una nuova avventura, dove potersi lasciare alle spalle le brutture imparando come affrontarle confrontandosi con il suo autore preferito.

Caro Mr. Henshaw è quella lettera mai scritta che porta con sé una parte di noi, un pezzetto del nostro cuore sofferente che non aspetta altro che guarire. Il Barbagianni editore ha portato in Italia per la prima volta una grande autrice che riesce a conquistare grazie alla spontaneità dei suoi personaggi.

«Quando guardo le onde sento sempre che, per quanto brutte possano sembrare le cose, la vita va avanti».

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa de Il Barbagianni per la copia omaggio.

 

 

 

May the Force be with you!
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